I cinesi, ormai in maniera chiara ed inequivocabile,
vogliono proprio il ponte sullo Stretto ed hanno posto una condizione, noi ve
lo realizziamo ma tutti i pesci che passano sullo stretto devono diventare
“sushi per i nostri prelibati
piatti,mentre dalle nostre parti l’unico
che “suscia” ( che significa “soffia” in dialetto siciliano ) è l’impetuoso
scirocco che nasce da sud – est. Addirittura
il popolo giallo è pronto anche a finanziare i trasporti centro-sud e a
garantire 6500 posti di lavoro una volta
avviati i cantieri. Inoltre vogliono che
sul Ponte, lungo le corsie d’emergenza vengano
realizzati 6500 bazar gestiti da 6500 precari “cinesi”tutti in fila per 6 con il resto di …...
Altra notizia è che "China Comunication Construction
Company”, colosso industriale che di ponti se ne intende ha realizzato il più
lungo al mondo, quello di Huagzhou(36 Km ) e quello di Su Tong Yangtze (32 Km ), ha in mente altri
progetti, oltre il ponte. Il ponte sullo
Stretto fa gola anche al Fondo sovrano cinese ( e mi sa che noi diverremo loro ”sudditi”
) e alla Developement Bank of China ( da
fare invidia alle nostre banche che a confronto sono banchette da 4 soldi ). Nei
31 anni da che se ne progetta la realizzazione, solo su carta, il Ponte è già
costato 600 milioni di euro. E adesso arrivano i cinesi. Dopo i pomodorini di
Pachino…arrivano i pomodoroni di Pechino,dunque passeremo inevitabilmente da un
periodo indubbiamente “nero” in tutti i sensi ….ad un periodo esclusivamente “giallo
“.
Dalla nostra redazione pechino – messinese è tutto per
stasera
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