sabato 17 luglio 2010

PER IL TROPPO CALDO l'Ufficio Urbanistica di Messina CHIUDE




Luglio 2010
Un martedi lavorativo come tanti altri all’Ufficio Urbanistica del comune di Messina situato in via Industriale .
La temperatura esterna rasenta i 40 °all’ombra ed i locali dell’urbanistica posti all’ultimo piano dello stabile,praticamente sotto il solaio di copertura sottoposto all’azione del sole implacabile che oggi non ha intenzione di fare sconti a nessuno,sembrano degli autentici forni crematori. I dipendenti si trovano senza climatizzatori ed oggi effettivamente il caldo è sempre più opprimente,non si riesce a respirare ed i battiti cardiaci rallentano impedendo lo svolgimento di una regolare attività all’interno degli Uffici .Il sudore lentamente inizia a colare dalla fronte dei poveri impiegati e le gocce scivolano sulle scrivanie sino ad imbrattare i fogli dei pareri tecnici e delle norme di attuazione .
Qualcuno in preda alla disperazione dice al collega di stanza:”Beati quelli dell’Ufficio U.R.E.G.A.( ufficio regionale espletamento gare appalto ) lassù hanno un’ottimo sistema di condizionamento e lavorano tranquillamente ed al fresco”.Ignari come possono dire tali baggianate proprio a me che faccio parte come terzo componente di una commissione e che stiamo schiattando come e più di loro,proprio perchè l’impianto si è guastato prima dell’inizio della gara.
Comunque questa è un’altra storia non divaghiamo.
L ‘urbanistica è in preda al panico ,qualcuno ha le allucinazioni e vede in fondo al corridoio un iceberg altri chiedono del ghiaccio da mettersi sulla testa e dopo un breve scambio di opinioni sul da farsi ,si decide di abbandonare la nave e di imbarcarsi nelle scialuppe di salvataggio .L’isolotto che possiede la frescura necessaria per la sopravvivenza si trova al piano di sotto ed i colleghi prestano le prime cure agli “ accaldati “,offrendo loro stanze impregnate di aria fredda e dal Bar sottostante arrivano bibite ghiacciate e granite al limone .L’attività del Dipartimento Urbanistica bene o male riprende a funzionare ed i dipendenti riacquistano la serenità perduta..ma sopra al piano abbandonato e chiusi a tripla mandata di chiave loro che fine faranno ? Chi avrà cura di questi ? Come dite ? Loro… chi ?
Gli oggetti indispensabili del nostro lavoro di tecnici…..i progetti,i faldoni ,le lottizzazioni ,i fascicoli e le pratiche edilizie non hanno anche loro un’anima ? Non hanno forse diritto di aria fredda come gli esseri umani ? Al buio e sperduti tra gli acari della polvere che sonnecchiano e le vecchie tarme che vagano come anime dannate da un ripiano all’altro,per lunghi anni, costretti a stare l’uno appoggiato all’altro,talvolta in posizione scomoda inclinato o schiacciato sotto il peso di carpette enormi e pesanti oppure dimenticati in un cassetto sbilenco di una scrivania del 1942 ( legge urbanistica ) è vita questa ?
Anche queste variopinte carpette,nel maledetto martedi di luglio hanno sofferto il caldo ma lassù al quinto piano di via Industriale nessuno si è interessato del loto stato ,né di premere il clip delle copertine e farli respirare nemmeno l'assessore all'Urbanistica Pippo Corvaja . Nel clou della giornata quando il termometro ha segnato il massimo della temperatura,da indiscrezioni trapelate e giunte al piano di sotto,sembra che tutti i progetti assetati e prossimi al collasso,si sono recati nei pressi di un fascicolo avente per oggetto la realizzazione di un chiosco di ristoro – bar e nonostante il poverino ancora deve essere esaminato dalla commissione edilizia comunale,ha dissetato indiscriminatamente tutti coloro che si sono presentati dai piccoli interventi di ordinaria manutenzione alle grandi opere.
Questo si amici che è senso sociale e solidarietà .E gli uomini abbandonino ogni tanto le loro vanità, le loro false ipocrisie ,quel delirio di onnipotenza ed abbiano il coraggio di indossare l’ umiltà prendendo esempio da ciò che hanno progettato . Quando è CALDO è CALDO per tutti.

1 commento:

  1. Bravo Mic, sei un "fiume" in pena. Ti assumo, come giornalista, alla "Ansa".

    ChaoLin LinGiù

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